Che direste se noi sosterremmo che negli anni abbiamo trovato il metodo per lavorare la plastica in modo tale da renderla biodegradabile?
Siamo certi che sareste abbastanza entusiasti. Con grande probabilità ci rispondereste che quanto sostenuto non è di facile realizzazione.
Ci credereste quindi se continuassimo a sostenere che intanto siamo in grado di lavorare le materie plastiche in modo tale che renderle biodegradabili? Come il legno. Nello stesso lasso di tempo.
Al giorno d’oggi non è più possibile eliminare le materie plastiche dalla nostra quotidianità. Parallelamente a molteplici modi di riciclare i materiali, dall’inizio del nuovo millennio si ricerca e si lavora con forza a nuovi metodi per produrre e lavorare materiali plastici, non solo per fabbricarli con materie prime rinnovabili, ma anche per renderli biodegradabili. La ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e metodi ha ottenuto enormi successi in questo campo.
Ci impegnamo costantemente nell’applicare queste nuove conoscenze nella nostra azienda, con crescente successo e per un numero sempre maggiore di clienti.
CREDETECI, NOI SAPPIAMO FARLO BIO! Eccome!
Produrre materiale plastico con materie prime rinnovabili ovviamente non vuol dire che il materiale ricavato è esso stesso biodegradabile. Esiste infatti una notevole differenza e anche un equivoco di base per quanto riguarda i temi „strutturato biologicamente“ e „biodegradabile“.
In un contributo scritto nel magazine specializzato „Kunsstoffe“ si legge: „“strutturato biologicamente“ indica la provenienza della materia prima usata, ovvero se di natura rinnovabile o basata su risorse fossili. Il tema della biodegrabilità ci informa invece su come viene smaltito il materiale prodotto alla fine del suo ciclo di utilizzo. Poichè la provenienza e lo smaltimento non devono per forza essere collegati fra loro, è possibile che un materiale plastico strutturato biologicamente vada a finire nell’inceneritore, mentre una borsa biodegradabile concluda il suo viaggo in un centro di riciclaggio.
Grazie all’aggiunta di materie prime vegetali è possibile fabbricare materiali plastici biodegradabili.
Il materiale e i prodotti che ne derivano non mostrano praticamente nessuna differenza rispetto alla plastica per quanto riguarda la stabilità, la capacità portante e la versatilità.
Esiste un’incredibile quantità di materie prime vegetali che si possono utilizzare per la produzione di materie plastiche biodegradabili. L’amido, oltre allo zucchero e alla cellulosa, svolge attualmente un ruolo fondamentale in tal senso. L’amido viene estratto soprattutto dalle patate, dal mais, dal frumento e dal riso. Ad esempio dalla pellicola che avvolge il chicco di riso grezzo, prima della battitura, è possibile estrarre un granulato, il quale, aggiunto a determinati prodotti plastici, soprattutto per l’industria alimentare, fa in modo che il prodotto si possa smaltire in modo biodegradabile.
I materiali plastici biodegradabili avranno nei prossimi anni, soprattutto nel settore alimentare, una grandissima importanza. Questo perchè i consumatori finali stanno diventando sempre più sensibili alle questioni ambientali, scegliendo i loro prodotti non solo per il contenuto intrinseco, ma anche per i processi produttivi seguiti e la sostenibilità dell’imballaggio.
BandAlpin è da tempo preparata per questa evoluzione.
Attualmente siamo in grado di fabbricare tutti i nostri prodotti su specifica richiesta del cliente, in struttura biologica o biodegradabile. La produzione dipende anche dall’utilizzo del prodotto stesso.
La cosa importante è che tutto questo è possibile.